Quando inizi una cosa ci credi. Ovvio. La lanci, poi hai dubbi: funzionerà? Mi risponderanno? Avrò saputo spiegarmi? Avrò capito bene il momento? Ti metti all'opera, fai del tuo meglio, cerchi di esprimere la tua idea. Poi arriva un artista, due, tre, con bellissime proposte, riflessioni sempre diverse ma sempre valide. Inizia il passaparola, si mette in funzione la rete dei social, dei contatti personali, persone che conoscono persone che conoscono persone...
E' come un vaso di Pandora che si apre, ma al positivo, pieno di tutti i pensieri del mondo.
E' come sfregare la lampada di Aladino e veder realizzarsi la magia.
E hai la conferma che lì fuori, come immaginavi, c'è un mondo di artisti che nel silenzio irreale delle città continua a r_esistere, a creare, a porsi interrogativi.
Un mondo di persone positive, che si sono rimboccate le maniche, che si sono attrezzate come potevano, anche in casa, lontane dal posto dove sono solite creare, e hanno trovato altri mezzi e altri modi se non potevano avere il loro.
Perché chi si esprime attraverso l'arte trova in essa un modus vivendi che filtra tutto, la solitudine, il timore, lo sconcerto, l'isolamento.
Perché l'arte è r_esistente di suo.
Non potrebbe essere diversamente.
Gli artisti hanno sempre fatto arte e sempre la faranno, in ogni contesto storico, in ogni condizione sociale ed economica. Perché è il loro modo di raccontare e raccontarsi.
Dovrei saperlo, eppure ogni volta mi stupisco.
Sono infinitamente grata a queste persone.
[immagine: Stefano Maria Girardi - Land of Nod - 2019]
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